Incontro di W. Sayadaw con gli studenti..

Webu Sayadaw

…del Centro Internazionale di maditazione di Rangoon, in occasione della 5° commemorazione della morte di Sayagyi U Ba Khin 

Ciò che segue è la registrazione dell’incontro fra il Venerabile Webu Saydaw e gli studenti del centro IMC.

(Da notare che la maggior parte dei Birmani ritiene che il Ven. Webu Saydaw fosse un Arahant: un essere completamente illuminato)

 

Il Venerabile Webu Saydaw ha richiamato l’attenzione degli studenti sugli avvenimenti storici che dimostravano che, al tempo del Budda, persone di religioni, razze e culture diverse andavano ad ascoltare i suoi discorsi. Usando un grande impegno essi seguirono ciò che egli insegnava ed alla fine raggiunsero il momento in cui le loro aspirazioni, le loro speranze di felicità nel presente e di felicità nel futuro furono tutte esaudite, con il raggiungimento della cessazione totale della sofferenza (divennero Nobili, cioè illuminati), per ottenere il quale essi si erano continuamente impegnati durante innumerevoli giri di nascita nel circolo del Samsara: nascita, vecchiaia, malattia e morte.

Similmente, le stesse condizioni, la stessa epoca, lo stesso tipo di epoca, lo stesso tipo di esistenza è qui oggi come lo fu per quei Nobili. Gli studenti provengono da religioni, razze, culture e passati diversi; se essi s’impegnano a seguire gli insegnamenti del Budda con la stessa mira, devozione e grande impegno, anche loro possono raggiungere il loro scopo di felicità nel presente, felicità nel futuro attraverso la liberazione dal circolo della sofferenza. Venendo in Birmania gli studenti dimostrano di seguire questi stessi insegnamenti con grande devozione ed impegno e non si permettono di sprecare il tempo inutilmente o stupidamente. Essi seguono l’esempio dato dai Nobili.

Seguendo gli insegnamenti del Budda ed impegnandosi usando quegli insegnamenti, il Nobile sperimenterà felicità in se stesso e la sua esperienza personale diventerà il suo maestro. Attraverso un impegno continuo, egli raggiungerà il controllo della mente, Samadi o Concentrazione. Attraverso Concentrazione gli studenti sperimenteranno il loro vero Sé, come fecero i Nobili, e quest’esperienza di Verità sarà la loro guida. Quando questa felicità interiore è sperimentata da uno che s’impegna continuamente con grande sforzo, sempre e senza interruzione, egli raggiungerà infine la sua meta di felicità permanente, dove tutta la sofferenza cesserà, così come fecero i Nobili.

Il Venerabile Wibu Saydo poi chiese agli studenti se essi avevano lavorato in tutte e quattro le posizioni: distesi, seduti, camminando o stando in piedi. Si erano impegnati continuamente e senza interruzione? Spiegò che uno che s’impegnasse con grande sforzo, farebbe tutto ciò senza difficoltà e senza alcun dolore, poiché l’impegnarsi con grande sforzo produce felicità; ma se non era fatto alcuno sforzo ci sarebbe stata sofferenza. Preferivano felicità o sofferenza? Ci fu una risata da parte degli studenti i quali confessarono che i loro sforzi non erano continui e la loro Concentrazione poteva essere paragonata ad una candela al vento, ondeggiante continuamente, mai immobile. Il Venerabile Wibu Saydo commentò che se loro continuavano, facevano dei progressi e che loro dovevano rendersi conto dell’importanza dell’aumentare e non diminuire i loro sforzi. Insistette di nuovo sulla necessità assoluta di un continuo sforzo come risultato del quale i Nobili, in tempi passati, raggiunsero la loro meta e se gli studenti lavoravano senza interruzione e con impegno, come risultato di quell’impegno la felicità sarebbe stata immediata.

Gli studenti chiesero per quante ore al giorno dovessero lavorare. Il Venerabile Wibu Saydo, venendo a conoscenza che essi erano in Birmania da ventiquattro ore, chiese se in quel periodo di tempo si erano impegnati al massimo. Uno che lavora con Impegno (Viriya, Sforzo), sperimenta felicità; uno che lavora senza Impegno, sperimenta sofferenza. Per uno che s’impegna diligentemente, lo sforzo può essere doloroso, ma il risultato si manifesterà come felicità all’interno di se stesso. Il dolore si fa sentire quando l’Impegno è limitato e le impurità predominano.

Gli studenti furono critici verso il loro Impegno, dicendo che le impurità della sonnolenza ed indolenza s’insinuavano continuamente; al che il Venerabile Wibu Saydo replicò che se uno s’impegna col massimo sforzo, la sua mente rimarrà dove egli vuole che stia. Gli studenti si paragonarono ad un bambino che vuole scalare le montagne dell’Himalaya: avrà bisogno di molto tempo, deve esercitare un grande impegno, ma nonostante tutto, cadrà continuamente. Alla domanda: se si erano impegnati con consapevolezza, continuavano a cadere? Gli studenti risposero che la loro consapevolezza era instabile come la luce di una candela in una stanza ventilata, mai ferma.

Il Venerabile Wibu Saydo riportò di nuovo la loro attenzione sulla profonda importanza dell’Impegno: come la fiamma di una candela rimarrà stabile quando viene messa in una stanza senza ventilazione, così la mente rimarrà stabile e salda quando viene usato un grande Impegno per seguire gli insegnamenti. Egli aggiunse che una persona che vuole raggiungere la sua destinazione finale velocemente, farà il massimo sforzo per camminare rapidamente e non camminerà lentamente.

Nello stesso modo, la gente della Birmania, che vive vicino al luogo di venerazione, può non fare lo sforzo per venire, mentre gli studenti che vengono da paesi lontani hanno già dimostrato che possiedono la qualità d’Impegno per il fatto che ora essi hanno raggiunto la Birmania.

Anche l’Impegno è soggetto a cambiamento, ma la persona che sinceramente desidera arrivare ad un certo posto, viaggerà velocemente e raggiungerà sicuramente la sua destinazione. Comunque, per fare così, questa persona deve utilizzare tutte le sue energie, non lasciando da parte niente, o le impurità della sonnolenza ed indolenza prenderanno posto.

Se uno s’impegna con tutta lo Sforzo equilibrato che possiede, senza lasciare nessuna parte di Sforzo da parte, le nobili aspirazioni saranno soddisfatte, così come furono soddisfatte le aspirazioni dei Nobili dei tempi antichi. Se non vi sforzate con tutta l’Impegno fino al punto di raggiungere la felicità, le vostre aspirazioni non saranno esaudite