Cari amici nel Dhamma,
pieno di gratitudine per John Coleman che mi ha spinto quasi mio malgrado all’insegnamento di Vipassana, grato perché questo ruolo mi “obbliga” a rimanere il più fedele ed autentico possibile all’insegnamento che ho ricevuto e che ricevo mentre io stesso insegno, ricavandone con ciò immensi benefici personali e impersonali, immediati e tangibili,
vi ricordo che la Meditazione Vipassana da un punto di vista affettivo è in sé una meditazione di Amore in quanto, è basata non sul pensiero egoico e fantasioso, ma sull’essere qui e ora con tutto ciò che emerge durante la seduta meditativa in modo consapevole, equanime e senza scelta, cogliendone la qualità impermanente (“Anicca”). Questa apertura quasi sacrificale, ci fa sentire direttamente la vita che si manifesta nei nostri corpi e nelle nostre menti, senza cadere nella identificazione, a prescindere che l’esperienza dell’istante piaccia o meno. Questo tipo di “consapevolezza aperta ed accettante”, dal punto di vista del “sentito” è Amore.
La meditazione Vipassana da un punto di vista cognitivo è pura consapevolezza della consapevolezza stessa, ci fa sperimentare e conoscere il nostro stesso conoscere a prescindere dall’oggetto che si conosce, e ci apre alla esperienza inesprimibile di ciò che c’è di altro e di oltre ai limiti derivanti dalle visioni condizionate ed erronee della nostra cultura materialistica imperante e limitante.
Da un punto di vista psicologico, Vipassana un processo di integrazione personale di tutte le parti di sé, quelle di cui ci compiacciamo e quelle che rifiutiamo, perché è un processo di adesione al “tutto” che si esprime attraverso di noi, attraverso le nostre specificità.
Da un punto di vista salutare infine, Vipassana è un processo di grandissima purificazione fisica e mentale che alla fine di un ritiro ci lascia con un senso di leggerezza e di libertà. Questa è l’esperienza statisticamente condivisa dai partecipanti di un buon ritiro di Vipassana. Anno dopo anno sentono che è bene per loro tornare e non perché siano chiamati attraverso pubblicità invasive.
Ne risulta un senso di pienezza che si accumula nel tempo che ci fa sentire vivi e ravvivati, con un quadro di senso rispetto alla nostra vita di cui altrimenti saremmo deprivati nel nostro vivere quotidiano normalmente alienato e alienante.
Vi comunico quindi che sono aperte le iscrizioni al ritiro di Pasqua e di Agosto e che vi consiglio di non aspettare all’ultimo per iscrivervi, perché i posti sono limitati (nell’ultimo ritiro di Natale eravamo in 55 e ci sono state 35 persone in lista di attesa che non sono rimaste escluse per mancanza di posto).
Per il ritiro di Natale 2019 invece, purtroppo siamo ancora alla ricerca di un posto adeguato perché La struttura di Vicoforte, diversamente dai precedenti 12 anni, è già stata prenotata quest’anno per seminari ecclesiastici interni e siamo rimasti “orfani” di casa.
Con “posto adeguato” si intende una situazione di ospitalità dai costi non eccessivi, che possa ospitare da 60 a 80 persone e oltre, preferibilmente in camere singole o al massimo doppie, che sia facilie da raggiungere in auto o con mezzi pubblici, che garantisca tranquillità e che ci dia la esclusività della struttura. Non importa se al nord, centro o al sud di Italia. Grazie per eventuali suggerimenti.
Nel caso non trovassimo una situazione adatta, rimangono comunque i due ritiri già programmati e certi di cui sopra. Vi terremo informati al riguardo attraverso l’aggiornamento del calendario o con una nuova Newsletter.
Un carissimo saluto a tutti e un sincero ringraziamento per condividere il percorso di vita.
Edoardo Parisi