Newsletter 2020 settembre

Prossimi ritiri residenziali
Ad agosto abbiamo fatto un ottimo ritiro nonostante le precauzioni come, mascherina nei luoghi comuni, fila indiana distanziata ai pasti per un self-service assistito, limite di 2 sole persone per tavolo, igienizzazione mani.
A questo riguardo i Padri Dehoniani di Albino (BG) si sono ben attrezzati e hanno avuto un comportamento altamente professionale.
In sala di meditazione si entrava con la mascherina e una volta seduti, se non si tossiva, ce la si poteva togliere.
Useremo le stesse modalità anche nel ritiro di 10 giorni del periodo natalizio (27 dicembre 20 – 6 gennaio 21), posto che non ci siano sviluppi nefasti con la pandemia per cui si dovrà rinunciare, con ovvio rimborso delle caparre versate.
I posti disponibili sono, come già ad Agosto 2020, solo in camera singola (quindi con sovrapprezzo, clicca QUI).
Per problemi di distanziamento in sala di meditazione, devo limitare il numero dei partecipanti a soli 40 studenti invece dei soliti 75.
Attualmente sono disponibili ancora solo 2 posti.
Chi si iscrive nel ritiro di fine anno, nel caso non ci fosse più posto verrà messo in lista di attesa. Di solito si rendono disponibili posti per disdette anche dell’ultimo momento per cui non rinunciate a provare ad iscrivervi.
È confermato anche il ritiro pasquale dal 2 aprile all’11 aprile 2021 sempre ad Albino (BG),.
Vedremo se ci saranno ancora emergenze pandemiche in atto. Le iscrizioni sono comunque aperte fin d’ora.
Se non ci sarà più posto a fine anno, prendete in considerazione per tempo il ritiro di aprile.

Weekend di Mascia Capponi
Mascia che mi assiste ormai da più anni nei ritiri che conduco, è da me autorizzata a tenere per conto mio dei weekend solo per vecchi studenti nella sua bellissima casa situata in un bosco vicino a Verona.
Per i weekend da lei programmati, contattatela direttamente (masciac3@gmail.com).

Cosa si fa in un ritiro?
I ritiri sono progettati per stare in un luogo protetto e tranquillo dove c’è un minimo di distrazione così da poter fare un lavoro di profonda introspezione utile a due obiettivi:
Il primo obiettivo è quello di familiarizzarsi con l’osservare non solo gli oggetti della propria esperienza (nel nostro caso il respiro e le sensazioni fisiche del corpo) ma anche e soprattutto con il “vedere” di che cosa è fatta l’esperienza di essere consapevoli di qualsiasi oggetto mentale o fisico.
Fare esperienza di sentimenti, pensieri e forme percettive è prerogativa di ogni essere vivente ma conoscere cosa è l’esperire nella sua essenza è prerogativa dei solo esseri umani (benché sia purtroppo ancora inusuale il suo esercizio).
In altri termini, si comincia a conoscere che ogni esperienza è l’incontro di Te soggetto con l’oggetto sperimentato mentale o fisico che sia.
Di solito si è attenti all’oggetto dell’esperienza trascurando noi stessi, il soggetto che è dotato di un corpo con organi percettivi (occhi, naso, lingua, cerebro, pelle,orecchie…) che sono i veicoli con cui si localizza, filtra, si conosce e si determina in larga parte l’esperienza.
Quando si è attenti a sé stessi come soggetti partecipi della propria esperienza, allora ci si sveglia a sé stessi, invece di essere addormentati nel film della propria esperienza come un animale qualunque.
Quando ci si sveglia a sé stessi, si scopre che noi, il soggetto, si è pura coscienza, amore, bellezza, pace, spaziosità, e che il mondo che si sperimenta normalmente esterno a noi è fatto della nostra stessa sostanza.
Si apre allora un nuovo universo di cui tu fai parte e da cui non sei separato e tutto ciò è lì tutto da gustare.
Forse è difficile comprendere persino queste poche righe, ma in realtà ciò che ho appena descritto è la cosa più semplice, naturale, sempre presente, solo che è velata al nostro accorgercene dal condizionamento culturale da cui siamo come ipnotizzati.
Il secondo obiettivo è quello di dissipare le proprie resistenze e impedimenti alla trasformazione della propria visione profonda e quindi dei propri atteggiamenti.
Per fare questo non basta capire con la propria mente ordinaria ma è necessario portare la comprensione a quel livello di profondità da cui si possono osservare i propri impulsi reattivi o vecchi condizionamenti con amorevole compassione.
Allora si scopre che il corpo è la sede in cui si sono localizzate e archiviate, sotto forma di memoria cellulare, le esperienze che plasmano la nostra personalità automatica.
Diventa chiaro che il corpo è la parte più profonda del nostro “inconscio” e diventa evidente che è lì che bisogna lavorare. Come? Portando alla consapevolezza “il sentito nel corpo”, le sensazioni, e permettere alla esperienza di fluire e dissiparsi (“anicca”), senza resistere o opporsi.
Nei ritiri si fa un grande lavoro di dissipazione dei nostri condizionamenti o se volete del nostro Karma e del karma collettivo e ci espone alla trasformazione di noi stessi e del mondo senza interventi ancora una volta egotici.
Vi saluto caramente tutti, invitandovi a unirvi alla comunità del Sanga o dei ricercatori, ognuno nella verità della propria esperienza per stabilizzare la pace e la felicita che già esistono in noi e nel mondo.

Con passione,
Edoardo