Cari amici,
dopo una breve pausa in seguito al ritiro in presenza di agosto, è arrivato il tempo di riprendere il prezioso lavoro che facciamo insieme, sostenendoci a vicenda, di disintossicarci dalle ostruzioni che ci impediscono di conoscere la felicità e la pienezza che “ESSENZIALMENTE” siamo.
Sto affermando che il nostro semplice Essere è totale pienezza e assenza di ogni mancanza e che queste qualità dell’Essere sono percepite dalla nostra struttura psico-fisica umana come assenza di pericolo cioè pace e assenza di mancanza cioè felicità.
Sto anche affermando che pace e felicità non sono sentimenti generati da oggetti – sensazioni, percezioni, pensieri, emozioni o relazioni – ma sono intrinsecamente il nostro Essere quando è percepito dalla nostra fisiologia umana.
Perché allora non viviamo sempre in pace e felici?
Senza scomodare il Buddha come testimone, visto che siamo oggi maturi abbastanza da realizzarlo direttamente anche da noi stessi, noi NON vediamo chiaramente “il nostro semplice essere”, ma lo percepiamo mischiato alle esperienze sensoriali e mentali che formano la nostra esperienza quotidiana nel suo continuo dipanarsi nel tempo.
Per spiegare questo il Buddha usava la metafora della pozza di acqua limpida, talmente trasparente e luminosa da poterne vedere bene il fondo e vedere rispecchiato il proprio volto in maniera precisa.
Questa trasparenza “sembra” offuscarsi quando all’acqua si mischiano colori, o l’acqua ribolle o ci sono alghe e piante acquatiche o la superficie è increspata da vento, o c’è fango in sospensione.
Questi nella metafora sono i cosiddetti “impedimenti” a vedere bene e essere coscienti del nostro essere essenziale.
Essi corrispondono rispettivamente al desiderio sensuale, alla malevolenza, alla indolenza e torpore, alla irrequietezza e rimorso e al dubbio scettico della nostra mente personale.
Noi siamo oltremodo “attaccati” a questi impedimenti perché ci danno una sorta di identità artificiosa visto che non sappiamo chiaramente “cosa” siamo.
Questi “ATTACCAMENTI” sono imprescindibili quando viviamo nella IGNORANZA di ciò che siamo in ESSENZA.
Perché?
Perché il VUOTO ESISTENZIALE o disconnessione dalla nostra realtà più profonda è realmente insopportabile e ogni cosa che ci fa sentire temporaneamente soddisfatti e protetti dalla SOFFERENZA di sentire codesto vuoto è da noi ricercato in modo spasmodico e continuo.
Tuttavia, l’acqua, che nella metafora rappresenta il nostro essere primordiale prima dell’esercizio della percezione e del pensiero, è in sé trasparente e limpida e viene solo apparentemente oscurata perché non è realmente modificata dagli elementi che la intorbidano.
Il nostro lavoro, quindi, è solo quello di metterci nella condizione per cui codesti apparenti impedimenti o oscuramenti possano dissiparsi, in un sottile equilibrio di accettazione e di ricerca di ciò che siamo essenzialmente, senza farlo ancora una volta in modo “egotico” dal punto di vista di una identità surrettizia, mantenendo contemporaneamente il pieno contatto psico-emotivo con l’esperienza della realtà quotidiana.
Questo è il lavoro che stiamo facendo e lo facciamo insieme in un abbraccio collettivo (SANGHA) pieno di autenticità e vera gentilezza (METTA) con noi stessi in primis.
E lo facciamo con grandi risultati esistenziali.
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– Il calendario dei ritiri in presenza per il prossimo periodo natalizio e per tutto il 2022 è stato aggiornato nel sito e potete già iscrivervi.
Per il prossimo ritiro di 10 giorni di fine anno ci sono già parecchi iscritti e quindi affrettatevi se volete partecipare.
Per questo ritiro sono al momento disponibili solo camere singole (con il relativo sovrapprezzo), salvo che poi all’ultimo momento la situazione pandemica permetta anche le camere condivise.
Nella iscrizione mettete pure “camera condivisa” se la preferite, ma siate disposti a dover accettare la camera singola se non fosse poi disponibile.
Per le date, le modalità di iscrizione e i costi, consultate direttamente il sito.
– Dalla settimana prossima riprenderanno gli incontri online riservati al momento ai solo vecchi studenti della tradizione di U Ba Khin, quelli che hanno fatto almeno un ritiro residenziale nella nostra tradizione.
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Per il momento vi mando un carissimo saluto in attesa di essere insieme in modo virtuale o in presenza.
Grazie.
Con passione,
Edoardo Parisi
(Istruttore autorizzato da John Earl Coleman all’insegnamento di Vipassana secondo la tradizione di Sayagyi U Ba Kin)
Cell.: 347 718 9261
Email: info@vipassanaitalia.it
Sito: https://www.vipassanaitalia.it