da un discorso di Edoardo Parisi (Asti, febbraio 2013)
[box style=”media”]Prima di iniziare questa seduta di Vipassana, vorrei chiarire un aspetto della pratica in modo di avere una giusta attitudine mentre si pratica.
Vipassana è una tecnica di amorevolezza e non va intesa come tecnica dura e impegnativa allo scopo di cambiare e migliorare.
Può darsi che all’inizio l’obiettivo sia quello, ma poi col procedere della Pratica cambia lo scopo e si comincia a capire che Il cambiamento e il miglioramento arrivano sì, ma come sottoprodotto. Essi sono una conseguenza di quella speciale attitudine per cui si lavora intensamente ma senza essere legati al risultato.
Vipassana è essenzialmente una tecnica di profondo amore, perché ci permette di andare ad avere un contatto profondissimo con noi stessi attraversando tutti i livelli del nostro essere, a cominciare da quelli più superficiali di ordine psicologico a quelli più profondi non verbali proprio, lì dove le cellule nascono e vibrano, al livello delle molecole e degli atomi. Siamo proprio in uno stato di consapevolezza totale di noi, così come siamo.
Voglio dire che Vipassana è una tecnica di abbraccio che fisicamente si fa così …(N.d.A.: allargo le braccia), ma noi non possiamo abbracciare le nostre cellule nella stessa maniera, possiamo solo sentirle e contemporaneamente sentire quello che avviene nel resto del nostro sistema mentre siamo a quel livello di attenzione.
Quando ci permettiamo di sentire quello che avviene senza volerlo cambiare, siamo per definizione in una condizione di apertura e amorevolezza profonda verso noi stessi.
Non stiamo giudicando niente, siamo semplicemente e realmente connessi col fatto che dentro di noi avvengono… processi insospettabili e che questo “Noi” è fatto di fenomeni che si succedono a miriadi e rapidissimi e noi stiamo col flusso di quello che avviene in totale apertura ed accettazione permettendo alle nostre congestioni di emergere ed auto dissiparsi.
Questo contatto, senza interruzione, senza blocco, senza avversione, senza trattenimento, questo totale fluire, è Amore.
Amore non è altro che lasciare fluire, rimanendo consapevoli, con viva, acuta consapevolezza.
Una pietra fa fluire, ma non è consapevole. Noi invece possiamo fare fluire ed essere consapevoli di quello che avviene.
E cosa avviene?
Avvengono molte cose, cose piacevoli che ci piacciono a certi livelli della nostra psicologia e del nostro essere ed avvengono cose che non ci piacciono.
In una corretta Meditazione noi però andiamo sotto tutti questi livelli e rimaniamo in totale e continua accettazione di ciò che ci piace e di ciò che non ci piace semplicemente per il fatto che c’è e che si sta dissipando sotto i nostri ..occhi
Noi siamo fatti di tutte queste cose che avvengono all’interno e che possiamo contattare semplicemente rimanendo fermi con mente vigile, capace di presente diretto che non devia nei concetti e nei pensieri ma che coglie la realtà nel momento stesso in cui sorge e si manifesta . Così come è.
Non abbiamo bisogno di capire perché, non abbiamo bisogno di sapere dove va. Siamo semplicemente connessi con quello che c’è. Quindi anche quelle parti di noi che, fra virgolette riteniamo negative, la parte giudicante, la parte cattiva, la parte qui ,la parte là, o forse i nostri dolori , e le nostre congestioni che abbiamo accumulalo nel tempo.
Semplicemente stiamo.
E quando avviene questo, allora il nostro sistema ha un grado di libertà in più. Si libera perché a livello inconscio non stiamo trattenendo niente, ma stiamo permettendo alla realtà di fare quello che è e cioè di essere “Anicca”, di essere vibrazione che si ricompone immediatamente secondo gli orientamenti verso i quali scegliamo o ci capita di dirigerci.
Se vogliamo andare verso il benessere, allora Anicca fluirà verso il benessere e noi ci troveremo nel benessere.
Se invece siamo nel “non mi piace questo, non voglio quello, come sono fatto male, qui, li, su, giù con questo “tono”, siamo dentro il malessere ed allora Anicca si ricomporrà lì.
E’ un grado di libertà immenso quello di permettere alle congestioni di decongestionarsi e di connettersi col benessere, di fluire verso il benessere..
Tutto questo discorso per dire soltanto che Vipassana non è una tecnica dura per cambiare, perché se stiamo con l’intenzione di cambiare, siamo “contro” noi stessi. E se siamo contro, allora ci stiamo irrigidendo. Se sono contro qualcosa, sto compattando, sto spingendo.
Siamo quello che siamo, belli, brutti , cattivi, buoni, boh!. allora siamo. Siamo in trasformazione.
E allora abbiamo bisogno di rimanere fermi e testimoni.
Questo si chiama Amore. Non è altro.
Che poi l’Amore diventi anche emozione e passione, bene, ma la loro radice è questo.
Così pratichiamo solo per il gusto di praticare e pratichiamo senza volere nulla, perché se vogliamo qualcosa otteniamo nulla e se non vogliamo nulla otteniamo la pienezza dell’essere.
Che tutti gli essere siano liberati!
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